Recensioni de "Mistero fra i ghiacci"
La serie di live action dedicata alla saga Saint Seiya, meglio conosciuta
come I Cavalieri dello Zodiaco, è giunta al quinto capitolo. Carlo Trevisan
ha proseguito la sua personale narrazione delle gesta dei personaggi nati
dalla creatività di Masami Kurumada, realizzando Mistery from ice - Mistero
tra i ghiacci. L'episodio è dedicato alla memoria di Giuseppe Figos
(interprete nel corto del Professor Rigel), recentemente scomparso.
Stavolta il protagonista è il 'gelido' Cavaliere del Cigno, Crystal (o
Cristal). L'eroe vive in un'imprecisata località non lontana dai ghiacciai
siberiani, in compagnia della dolce Flair e del piccolo Jacob. Quando
un'entità malvagia si risveglia, il giovane guerriero viene richiamato al
suo dovere di protettore dell'umanità. In elicottero e poi in 'sella' al suo
snowboard, raggiunge il luogo dove imperversano i terribili avversari, Acab
e il crudele demone Baal. Sconfitto in duello da quest'ultimo, Ceystal si
rende conto che per sconfiggere questa nuova e terribile minaccia è
necessario l'apporto di tutti i cavalieri di Atena; perciò, salutati i suoi
cari, decide di partire per riunirsi ai vecchi compagni di mille battaglie.
La puntata sorprende per l'ambientazione insolita, e per la creatività con
cui Carlo Trevisan ha inscenato la vicenda. Ha sfruttato footage da riprese
di snowboard estremo: le sequenze in cui Flo Orley dà prova di maestria
affrontando discese spettacolari si mescolano a quelle in cui è lo stesso
Trevisan a cimenta con la tavola. Il montaggio accurato amalgama
perfettamente le sequenze, rendendo verosimile anche la presenza
dell'elicottero che trasporta Crystal. Rispetto ai precedenti capitoli, i
costumi possono apparire meno elaborati: Crystal non si trasforma, e anche
gli avversari si limitano a indossare qualche azzeccato accessorio,
spallacci e bracciali, gorgiere di cuoio borchiato e mantelli neri. Il
minimalismo è in parte imposto dalla neve e dalla rigidità del clima. Gli
effetti speciali e le battute riproducono l'estetica dell'anime: tempeste di
ghiaccio, magie sorprendenti evocate a gran voce...
Quanti ignorino la saga possono trovare il live action ingenuo,
inverosimile, ed è fin troppo facile accusare i personaggi (buoni o perfidi
che siano) di essere privi di sfumature psicologiche. Troppo spesso lo
spettatore pretende di valutare una pellicola nata per gli appassionati
applicando gli stessi criteri tecnici ed estetici che valgono per altri
generi di opere. Un fan film riuscito è piuttosto quello che riesce a
rendere con fedeltà ambientazioni e personaggi, per quanto essi possano
apparire esagerati. La scelta di reinterpretare gli eroi oppure adeguare un
mondo lontano per avvicinarlo alla sensibilità attuale può magari ridestare
l'interesse per un'opera, ma tradisce le aspettative dei fan.
Nel caso della serie realizzata da Carlo Trevisan e dal suo Dream Factory
Studio, sarebbe inoltre impossibile con quella logica riassumere in nove
minuti eventi e vissuti sviluppati nel corso di varie stagioni e numerosi
OVA. Come se non bastasse sono stati proprio i combattimenti più o meno
esagerati tra guerrieri mistici a incantare a suo tempo i ragazzi; è ovvio
allora che l'attenzione debba essere rivolta a preservare questi aspetti
prima che a innovarne altri, perché le emozioni che si intende evocare nei
fan sono strettamente legate al ricordo.
Le scelte stilistiche di Trevisan e del suo affiatato team seguono
esattamente questa filosofia, compatibilmente con le risorse a disposizione.